Congresso Nazionale
Cari Amici,
al rientro da Montecatini non faccio che pensare ai tre intensissimi giorni passati insieme in occasione del nostro Congresso nazionale. Il trionfalismo è ben lontano dal mio modo esprimermi, ma sarei un bugiardo se non dicessi, a chiare lettere, che un successo del genere, non avrei potuto nemmeno sognarlo. La partecipazione è aumentata di oltre il 50% rispetto a Genova. Aule sempre piene, discussioni vivaci, argomenti presentati con accuratezza ed ottima documentazione. Ho percepito entusiasmo di altri tempi, leggevo negli occhi di qualche ragazzo il piacere di poter condurre ed animare una discussione interessante e vivace perché priva dei formalismi che, troppo spesso, fanno addormentare le platee. Anche se gli argomenti erano noti (la nostra specialità quella è), salvo qualche eccezione quali la fusion biopsy della prostata o le nuove terapie per le forme di neoplasia resistenti alla castrazione, le sedute sono state animate da una brillante discussione, talvolta accademicamente polemica ma fatta sempre tra amici.La sessione sul rischio clinico, con la partecipazione del Dr. Nordio, ci ha fatto intravvedere finalmente qualche spiraglio positivo nel nostro rapporto difficile con le contestazioni medico-legali. Ciononostante, nella contemporanea seduta semiplenaria sull’induratio penis plastica, almeno una ventina di colleghi sono rimasti, accalcati in piedi e, di lì, non si sono mossi fino al termine della seduta. In occasione del nostro Congresso nazionale, ho riprovato la vivacità e l’entusiasmo di altri tempi e sono certo che, quanto più saremo capaci di trasmettere ai nostri ragazzi tale spirito, tanto maggiore sarà la garanzia di una crescita culturale e di solidarietà collegiale della nostra Associazione. Con lo stesso entusiasmo, dedichiamoci ora ad Uroleague ed alle riunioni regionali, la restante parte del più grande programma scientifico ed educazionale urologico in Italia.
Il Presidente