VALORE PREDITTIVO DELLA N.P.T NELLA DIAGNOSI DI D.E. SECONDARIA A DISFUNZIONE VENO OCCLUSIVA

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INTRODUZIONE

La diagnosi di D.E. secondaria a D.V.O. richiede indagini invasive quali l’ecocolor doppler penieno dinamico e la farmaco cavenosometria/grafia ed è spesso gravata da un elevato numero di falsi positivi. Il tutto è attribuibile ad una serie di fattori relativi alla patologia (fisiopatologia), al paziente (ansia) ed all’overlappping di forme miste (arteriogeniche/venogeniche). Lo scopo di questo lavoro è la ricerca di parametri predittivi di D.V.O.con metodiche diagnostiche non invasive come la N.P.T.

MATERIALI E METODI

Sono stati valutati 125 casi di D.E. giunti alla nostra osservazione presso l’U.O.S. di Andrologia Chirurgica dal gennaio 2009 a dicembre 2011. I pazienti sono stati sottoposti a protocollo di valutazione con anamnesi, esame obiettivo, glicemia, Hbg, testosterone totale, PRL, colesterolo HDL trigliceridi ed N.P.T. (Rigiscan Dacomed) e successivamente ad ecocolordoppler penieno dinamico e farmaco cavernosometria/grafia. In base ai risultati osservati, i pazienti sono stati stratificati in quattro gruppi diagnostici: psicogeni, prevalentemente arteriogenici, prevalentemente venogenici e misti. I parametri Rigiscan riscontrati nel gruppo “venogenici”, sono stati comparati con quelli “arteriogenici” mediante curve di analisi R.O.C. I parametri considerati sono stati il numero degli episodi erettivi, la durata del miglior episodio erettivo e la tumescenza e rigidità in TIP e BASE.

RISULTATI

Tutti i parametri considerati sono risultati statisticamente peggiori nel gruppo “venogenici”, risultavano infatti, correlati con il flusso di mantenimento. Le curve ROC, mostrano che il parametro che esibisce la migliore correlazione con la D.V.O. è la durata del miglior evento erettivo inferiore ad 11 minuti con una rigidità alla base inferiore del 35%

CONCLUSIONI

La durata del miglior episodio erettivo inferiore ad 11 minuti ed una rigidità inferiore al 35% sono fortemente indicativi di D.V.O. pertanto nei pazienti in cui tali parametri non risultano alla N.T.P. andrebbe sconsigliata l’esecuzione di indagini invasive per lo studio del meccanismo veno-occlusivo.

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