Terapia conservativa dei tumori del rene: nostra esperienza

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Introduzione: Lo scopo del lavoro è valutare l’outcome dopo intervento chirurgico conservativo nel tumore del rene con approccio laparotomico, videolaparoscopico e con tecnica di crioablazione.
Materiali e metodi: Nel 09/2009 abbiamo introdotto nel Ns Istituto la crioablazione per il tumore del rene. Abbiamo voluto valutare le possibili differenze tra le diverse tecniche chirurgiche conservative e la crioterapia stessa nella neoplasia del rene.
Dal 09/2009, presso il Nostro Reparto, sono stati sottoposti ad un trattamento conservativo per neoplasia del rene 64 Pazienti: 11 Pazienti sono stati sottoposti a tumorectomia renale in VLS, 23 Pazienti sono stati sottoposti a tumorectomia con accesso laparotomico o lombotomico, 30 Pazienti sono stati sottoposti a crioterapia della neoformazione renale.
La scelta dell’accesso è dipesa dalle caratteristiche del Paziente (età, comorbilità, pregressa chirurgia addominale, rischio anestesiologico) e da quelle della neoplasia (diametro, sede, vicinanza con la via escretrice).
Risultati: il follow-up dei Paziente è breve e richiede sicuramente una valutazione futura, al momento attuale la sopravvivenza globale è del 100% nei casi di enucleoresezione open e laparoscopica e nei Pazienti sottoposti a crioterapia, in assenza di recidive in tutti i casi.
Le complicanze maggiori in corso di chirurgia sia open che laparoscopica è stato il sanguinamento, non abbiamo avuto complicanze maggiori in corso di crioterapia.
Conclusioni: la terapia nephron-sparing del rene si conferma, quando possibile, la terapia elettiva. Tra le tecniche di approccio al tumore renale, la crioterapia è comunque da riservarsi a casi selezionati.

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