Auditorium, 29/05/2013, 10:30 - 13:30
Cistectomia nell’uomo e nella donna
Negli ultimi trent’anni si è passati da una cistectomia estremamente demolitiva in ogni caso, con costante perdita delle funzioni urinarie e sessuali, ad una cistectomia che definiamo “ragionata”, che attraverso la modulazione dell’exeresi punta alla conservazione delle funzioni compatibilmente con le necessità oncologiche. Con l’applicazione delle conoscenze anatomiche, peraltro non tutte di recente acquisizione, il livello dell’exeresi chirurgica può, infatti, essere pianificato e modulato a seconda del paziente e dello stadio della malattia, come vedremo in dettaglio nei capitoli seguenti.
Ad esempio, in un paziente di 50 anni sessualmente attivo con T1G3 recidivo potrà essere proposta una cistectomia nerve o seminal sparing con neovescica ortotopica, mentre per un paziente di 80 anni con neoplasia T2G3 sarà indicata una cistectomia demolitiva con derivazione esterna. Una signora di 50 anni sessualmente attiva con neoplasia lontana dal collo potrà giovarsi di una cistectomia con risparmio dei genitali e di una neovescica ortotopica, conservando praticamente intatta l’immagine corporea, mentre per una signora 75enne sessualmente inattiva la conservazione dell’utero e degli annessi è del tutto inutile, mentre può ancora essere proponibile la conservazione dell’uretra per una neovescica ortotopica. Per il momento le tecniche videolaparoscopiche o robotiche non sono ancora entrate nella pratica clinica, ma sono costante oggetto di studio in centri qualificati.
Questo corso si propone di offrire un update su tutto quanto è necessario per realizzare una cistectomia oncologicamente efficace e quanto più rispettosa possibile della qualità di vita del paziente.