RECURVATUM PENIENO ED EMODINAMICA DEI CORPI CAVERNOSI: CORRELAZIONI CLINICHE NEI PAZIENTI CON I.P.P.
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INTRODUZIONE
L’I.P.P. si associa nel 84% dei pazienti ad alterazioni macroscopiche dell’ asse peniena. Le alterazioni morfostrutturali dell’ albuginea possono indurre alterazioni più o meno gravi dell’ emodinamica dei corpi cavernosi interferendo con la componente arteriosa, l’efficacia del meccanismo veno-occlusivo o un alterato deflusso venoso distrettuale perilesionale.
MATERIALI E METODI
Di 135 pazienti con induratio poenis (I.P.) osservati tra gennaio 2009-dicembre 2011, 82 (età 52 ±4) sono stati sottoposti a valutazione clinica completa di primo livello ed ecocolordoppler dinamico. È stato documentato il tipo di rucurvatum e l’angolo di erezione. I pazienti sono stati suddivisi in 4 gruppi in relazione alla curvatura: curvatura dorsale, ventrale laterale destra o sinistra e gruppo misto con deformazioni a clessidra, le retrazioni senza recurvatum e la deformità ad “S”. Sono stati considerati parametri di normalità dell’ eco doppler una velocità sistolica ≥ 30 Cm/sec ed una velocità telediastolica < 5 Cm/sec. RISULTATI Il 54% dei pazienti aveva una curvatura dorsale, il 17% una curvatura ventrale, il 22% laterale destra o sinistra ed il 7% classificabili nel gruppo misto. Una DE di diversa gravità è stata riscontrata in poco meno della metà dei pazienti. Parametri emodinamici indicativi di insufficienza arteriosa sono stati riscontrati nei pazienti con recurvatum dorsale e nel gruppo misto mentre pattern ultrasonografici tipici della D.V.O. sono stati osservati nel 20% dei pazienti con recurvatum dorsale e nel 23% di quelli con penelaterocurvo. CONCLUSIONI: I pazienti con recurvatum dorsale esibiscono frequentemente alterazioni emodinamiche all’ ecocolor doppler, ma le alterazioni morfologiche dell’albuginea con retrazione, deformazione a clessidra ed ad “S”, presentano un alto rischio di compromissione dell’ emodinamica dei corpi cavernosi. Le curvature ventrali si associano a bassa incidenza di D.E., pertanto nella programmazione chirurgica è opportuno modulare l’invasività della tecnica e la strategia terapeutica in rapporto anche a parametri di macromorfologia peniena. ==fine abstract==