AFFIDABILITA’ SISTEMI DI EMOSTASI NELL’ENUCLEORESEZIONE LAPAROSCOPICA DEI TUMORI RENALI

Giovanni Muto1, Leonardo D'Urso1, Alessandro Giacobbe1, Andrea Formiconi1, Emanulee Castelli1, Devis Collura1, Daniele Savio1
  • 1 Ospedale San Giovanni Bosco, S.C. Urologia (Torino)

Abstract

In questo video, attraverso l’uso di varie tecniche, mostriamo i progressi nel campo dell’emostasi laparoscopica renale in corso di chirurgia nephron-sparing.
L’embolizzazione renale superselettiva può consentire una chirurgia nephron-sparing clamp-free e facilitare l’eventuale renorrafia.
L’uso dei laser anche di ultima generazione come il laser Tullio potenzialmente offre il vantaggio di un’escissione del tumore senza clampaggio vascolare, lo svantaggio è rappresentato dalla carbonizzazione del tessuto, che può indurre a seguire un piano di clivaggio tumorale errato.
Le microonde utilizzano antenne che vengono impiantate nella neoplasia con lo scopo di evitare il clampaggio dell’arteria renale, ottenendo una completa coagulazione del tessuto all'interno del volume trattato. Le MW facilitano la visualizzazione intraoperatoria, riducendo al minimo la perdita di sangue, e permettendo una rapida e controllata resezione del tumore. Nonostante l’apparente mininvasività e la buona efficacia tali tecniche possono esporre al rischio di danno termico alle strutture circostanti.
Accanto a tutte queste tecniche ricordiamo l’uso di colle biologiche come la matrice di gelatina sigillante di trombina (FloSeal ®, Tachosyl®),tuttavia le colle biologiche consentono al massimo l’emostasi di un sanguinamento venoso minore.
In assenza di un gold-standard, un approccio combinato, utilizzando sutura manuale e nuove tecnologie emostatiche, potrebbe essere ad oggi la strategia migliore.

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