Impatto dei margini positivi post nefrectomia parziale sull’outcome oncologico
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Introduzione:Lo chirurgia nephron-sparing è ormai considerata di scelta nel trattamento dei tumori renali di piccole dimensioni,uno dei rischi attribuiti a questa metodica è la possibilità di ottenere margini positivi.Scopo dello studio è analizzare i risultati oncologici a lungo termine nei pazienti sottoposti a resezione parziale del rene per carcinoma renale e riscontro all’istologico di margine positivo
Materiali e metodi:Dal marzo 1996 al dicembre 2012 sottoposti a chirurgia nephron-sparing 430 pazienti,311 open e 119 laparoscopica/robot-assistita.Le indicazioni sono state d’elezione in 315 e imperative in 115.La procedura ha previsto sempre l’escissione totale della lesione con margine di almeno 2-4mm dal tumore.In 18 pazienti abbiamo riscontrato margini positivi e sono stati sottoposti a sorveglianza attiva mediante esecuzione di TAC addome ogni 6 mesi nei primi due anni e successivamente annualmente.
Risultati:L’esame istologico nei 18 pazienti con margini positivi risultò carcinoma a cellule chiare in 8, 5 papillari,2 cromofobi,3 oncocitomi.Lo stadio pT1a in 9,pT1b 6,pT3a 3;il grado Fuhrman era II in 12 e III in 6.L’età media è 61 anni;11 maschi e 7 femmine.La media dimensione del tumore è stata 31mm(18-76mm)con 13 pazienti sottoposti a chirurgia conservativa per indicazione elettiva e 5 per indicazioni imperative.Dopo follow-up medio di 93 mesi(4-192)1 paziente ha sviluppato progressione a distanza di 28 mesi dalla procedura chirugica ed è stato sottoposto a nefrectomia radicale.Non abbiamo riscontrato correlazione tra margini positivo e tipo istologico,localizzazione del tumore,grado e indicazione chirurgica,mentre nella nostra casistica abbiamo osservato una correlazione con le dimensioni del tumore e con l’approccio laparoscopico.
Conclusioni:La nostra esperienza conferma che il riscontro di margini positivi microscopici nella chirurgia conservativa renale non aumenta rischio di recidive o progressione.E’ comunque mandatorio uno stretto follow-up ma è plausibile un atteggiamento prudente adottando un regime di sorveglianza attiva evitando un intervento demolitivo,conservando l’unità renale e risparmiando al paziente un intervento necessario.
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